La battaglia interiore del guerriero moderno durante il Kali Yuga

di Redazione
3 Novembre 2016

Il carattere principale del raggio d’azione che ha l’uomo nell’era moderna è la sfera interiore. Del resto il tipo di dominio che ha il potere nella sua conformazione attuale è quello sulla coscienza della persona. Li si gioca la “evoliana” battaglia interiore, la principale da combattere dove si configura l’azione dello Kshatrya, il guerriero. Sarebbe inutile dire poi della dicotomia che scaturisce nel voler risolvere problemi legati al mondo esterno, essendo la persona stessa portatrice di quei problemi addirittura talvolta superiori. L’“Americanismo e il Sionismo”, le ideologie preponderanti in questo tempo si articolano proprio in un forte presidio che hanno nelle coscienze individuali. A questo la politica è ormai strumento obsoleto di conquista, essa cede il suo posto di sovrastruttura, nel senso marxiano del termine, alla comunicazione.

Il “mainstream” dei media e della cultura riesce perfettamente ad entrare nella sfera individuale a permearla completamente. Solo la presa di coscienza riesce ad avviare un processo positivo di auto-comprensione del Sé e della sua liberazione dal dominio esterno, il sopracitato “Americanismo e Sionismo”. Stesso nei “protocolli dei Sette Savi di Sion”, anche se non autentici, come nel progetto “MK-Ultra” della CIA, tutto ciò che investe la sfera dell’informazione pubblica viene manipolato col preciso fine della confusione. Dare contemporaneamente due notizie sullo stesso accaduto, una potenzialmente vera e l’altra potenzialmente falsa, è utile al fine di evitare il processo di acquisizione di consapevolezza, la misura dell’evoluzione della coscienza. In “era moderna” o Età del ferro greca c’è il concetto di Kali Yuga indiano, ovvero il dominio della materia grezza.

In quest’era i principi base dell’uomo si sviliscono sempre più in favore del suo prodotto materialistico “degenerato” (nel senso oggettivo del termine). La capacità stessa di condurre la battaglia interiore sta nella possibilità massima di intangibilità dalla materia grezza, materia non organica. Questa capacità va attuata però senza comunque mai cedere ad una certa ipocrisia ascetica, di tipo esoterico-new age, anch’essa frutto di una degenerazione di fondo della capacità di produrre idee dell’uomo. L’evoluzione stessa della coscienza, misurata sulla scala della consapevolezza, è l’unico metro di giudizio a disposizione per parlare di evoluzione dell’Uomo. L’evoluzione dei mezzi di produzione e della tecnologia è viceversa il tentativo di blocco del processo di consapevolezza da parte delle forze che controllano il territorio. I mezzi di produzione non sono affatto la scala sulla quale misurare l’evoluzione umana. Le tribù indiane sono molto più evolute del tecnologico e moderno uomo occidentale, per fare un esempio.

Il paradigma stesso evoluzionista della successione progressiva dei modelli di produzione è obsoleto, sia per ciò che riguarda l’evoluzione dei mezzi stessi, che riguardo l’eventuale evoluzione politico-sociale. Le più recenti scoperte dell’archeologia, dell’arte rupestre e un’accurata rilettura dei testi chiave della mitologia smentiscono la tesi che i mezzi di tecnologici di oggi siano per forza di cose superiori nell’avanzamento tecnico a quelli di ieri. Alcuni siti mondiali datati a migliaia di anni fa, fanno emergere avanzatissime costruzioni megalitiche, tracce evidenti di uso di armamenti nucleari, macchinari volanti e subacquei, uso di elettricità. Tuttavia, anche in questo caso, il rifiuto aprioristico dell’uso dei moderni mezzi tecnologici, corrisponde ad una ipocrisia inconscia mascherata da naturalismo. Solo il fare una cosa permette la comprensione di quella cosa, di conseguenza a capire che quella cosa non serve a nulla in realtà, se non, in questo caso a capire come la mente di per se funziona già.

Essa un Lettore di Griglia Olografica, un perfetto calcolatore, del tipo più avanzato del migliore concepibile dal mercato. Il Soggetto che fa l’esperienza della vita è già uno: la Coscienza, (il Dio Brahma indiano). Internet, ad esempio, si trova a questo punto della presa di coscienza delle potenzialità del’Uomo solo a complicare, rendendolo meno fluido possibile, il collegamento che già esiste tra diverse menti. A riguardo comprendere cosa in questa era significa rivoluzione, è fondamentale. Rivoluzione viene dal latino, Re-Volvere, ovvero tornare indietro al mondo dei principii base. Solo una rivoluzione della coscienza, cioè un ritorno alla base di essa, dopo aver attraversato tutti i cicli cosmici (Yuga), è la strada maestra. La figura dello Kshatrya, il guerriero indiano, oggi si configura per dirla con Castaneda nel “guerriero della conoscenza”, lo “sciamano”, che però è anche scienziato e viceversa. Ciò a sottolineare il profondo legame che le dottrine sapienziali mistiche o metafisiche hanno con le scoperte ultime della fisica quantistica, della chimica delle sub-particelle e della geometria. La battaglia interiore quindi come unica possibilità di azione e terreno dove si gioca la partita decisiva dell’Uomo nell’era moderna. Del resto la fisica moderna appunto, ci viene in soccorso per farci capire l’inesistenza delle barriere tra ciò che è interno ed esterno alla persona. Questa seconda parte altro non è che il riflesso della prima, la sua proiezione.

Roberto Siconolfi