Tutto pronto per l’Italian Conservatism si parte oggi
30 Settembre 2022

Roma _ Quando Nazione Futura ha iniziato la sua attività definirsi conservatori nel nostro paese era operazione assai ardua. Non solo perché il termine stesso aveva nel corso del tempo assunto una accezione dichiaratamente negativa, ma anche e sopratutto per la mole infinita di stereotipi che la cultura progressista e in generale le forze preponderanti di massa costruirono sul concetto di conservatorismo. L’impossibilità storica che si creasse in Italia un partito conservatore rese l’impresa ancora più difficoltosa, ma questo non impedì ad un cultura conservatrice di crescere, formarsi e svilupparsi all’interno di ambiti ben delineati, come le riviste e i cenacoli intellettuali estranei alle culture di massa, e alle forze rivoluzionarie.
Negli ultimi dieci anni sono stati compiuti passi decisivi, e i tempi si sono fatti maturi per l’affermazione in Italia di un grande perimetro conservatore, un’area culturale prima che politica, perché in fondo è questa la forza del conservatorismo italiano, quello di essersi rafforzato come reazione al pensiero dominante in ambito culturale, come luogo di dibattito, come fucina di idee.
Il ruolo di Nazione Futura è stato quello di essere “ La casa dei Conservatori” italiani, la nave con cui attraversare la tempesta, il luogo in cui affermare con libertà la prevalenza di quei principi primi, indissolubili e fondamentali.
Perché il conservatorismo non è un ideologia, ma il pantheon di principi permanenti non sindacabili. Come scrisse Giuseppe Prezzolini, padre dei conservatori italiani: “ il Vero Conservatore è persuaso di essere, se non l’uomo di domani, certamente l’uomo del dopodomani, che sarà riconosciuto quando i suoi avversari democratici avranno fatto fallimento. Il Vero Conservatore si sente rinnovatore delle leggi eterne dimenticate stupidamente, nascoste ipocritamente, trascurate impotentemente, violate quotidianamente”. Allo stesso tempo si è oggi assai consapevoli di come non vi sia atto più rivoluzionario nella società moderna che definirsi conservatori, un’atto netto di rottura verso una società indirizzata al progressismo liberal e progressista.
Questa cultura di “nicchia” oggi si è scoperta maggioranza, si è presentata come una forte reazione alla degenerazione della società contemporanea, alle dilaganti minacce ai valori occidentali. Un lavoro che nasce dall’azione di diffusione del pensiero conservatore che Nazione Futura opera e ha operato da quando è nata. Attraverso la nostra rivista, il quotidiano, grazie alle attività culturali compiute su tutto il territorio nazionale, e grazie all’intensa attività editoriale che ha permesso di squarciare il velo che fu posto sul pensiero conservatore e sulle su granì opere.
Nel 2020 prima che tutto il mondo, Italia compresa, fosse colto dal dramma pandemico a Roma per la prima volta fu organizzato il National Conservatism l’evento internazionale e itinerante che raccoglie le grandi menti del pensiero culturale e politico conservatore, grazie al lavoro e all’impegno di Nazione Futura quale primo è un io Think – Tank conservatore in Italia.
Oggi eccoci ad aprire i battenti – alle ore 14,00 – ad una tre giorni storica, l’Italian Conservatism, organizzato in collaborazione con Fondazione Tatarella e The European Conservative che vedrà raccolte a Roma, pochi giorni dopo la grande vittoria del centrodestra a trazione conservatrice, da domani a domenica le figure più eminenti del pensiero e della politica conservatrice. Una tre giorni all’insegna di tre parole chiavi, fondamentali: Europa, identità e libertà. Un incontro libero, aperto, in cui la voce dei conservatori si alzerà nel silenzio assordante della dittatura “liberal”, con buona pace del pensiero dominante, vittima ormai del rampantismo conservatore.
A chi parla di “internazionale reazionaria” non resta che rispondere con le parole sempre dirette, perennemente schiette del mai abbastanza citato Prezzolini: “Prima di tutto il Vero Conservatore si guarderà bene dal confondersi con i reazionari, i retrogradi, i tradizionalisti, i nostalgici; perché il Vero Conservatore intende «continuare mantenendo», e non tornare indietro e rifare esperienze fallite. Il Vero Conservatore sa che a problemi nuovi occorrono risposte nuove, ispirate a principii permanenti”.