Gli amministratori locali non ignorino il Giorno del Ricordo
10 Febbraio 2021

La politica a livello locale è necessario si preoccupi dell’amministrazione e del corretto svolgimento della vita pubblica.
Il corretto svolgimento di questa infatti, è il fattore fondamentale per ogni cittadino, essendo gli esponenti comunali più vicini alle esigenze della popolazione ed in grado di porsi come interlocutori della stessa nei confronti delle istituzioni.
Caricarsi delle istanze della propria comunità non è solo un enorme privilegio, ma sopratutto un dovere civico ed un imperativo morale. Ciò consente infatti di svolgere la propria mansione con trasparenza, professionalità e sopratutto contatto con la realtà, concetto che troppo spesso viene a mancare a chi conduce “giochi di palazzo” e vivendo in meccanismi che poco hanno a che fare con il benessere pubblico, conduce i suoi interessi personali a discapito dei propri elettori ed in generale dei cittadini.
Ancora peggio quando le amministrazioni locali conducono battaglie valoriali (e giochi di potere) che vanno al di là della corretta gestione delle vere e proprie tematiche cittadine come la cura dell’ambiente e degli spazi pubblici, il supporto (attraverso infrastrutture e mezzi) alle attività produttive, il rispetto per le periferie, spesso dimenticate, corrette gestioni dei servizi essenziali.
Priorità che dovrebbero essere imprescindibili, ma che vengono talvolta marginalizzate. Insieme dunque ad una corretta conduzione della propria struttura civile ed urbana, è giusto che il valore del capitale umano e sociale venga esaltato, attraverso iniziative, campagne di sensibilizzazione, giornate dedicate ed eventi culturali.
La ricchezza di un territorio risiede per moltissimi versi proprio nella cultura degli abitanti e nella loro diversità, ma sopratutto nella loro memoria storica.
Per cui mentre da un lato è necessario riconoscere le importanti decisioni circa campagne che riportino alla memoria episodi tragici, come la data del 27 gennaio, nella quale si ricordano le tragedie patite dalle comunità ebraiche (e non solo) a causa delle orrende ideologie nazionalsocialiste e fasciste oppure i messaggi di sindaci, amministratori e consiglieri circa temi di rilevanza nazionale come l’importanza di una corretta educazione sanitaria, appelli per il rispetto dei diritti umani, d’altro canto non si riesce a comprendere come mai allo stesso modo non vengano, in molte città, realizzate iniziative analoghe circa la tragedia patita dagli italiani finiti nelle foibe a causa dell’altrettanto orrenda ideologia comunista, la cui giornata dedicata è il 10 febbraio.
In alcun modo il benaltrismo farà mai parte del mio DNA ma ritengo sia opportuno, in quanto responsabile di un circolo con finalità culturali e sociali, oltre che prepolitiche e metapolitiche, per una corretta e trasparente collaborazione con chiunque (in questo caso l’istituzione) far notare le “dimenticanze” di esse qualora siano presenti.
Rispettare la memoria storica italiana, non è un atto politico, ma una questione di interesse pubblico.
Le ipotesi dunque per chi fa finta di non essere a conoscenza di questo criterio basilare per qualsiasi uomo delle istituzioni, di qualsiasi livello e colore mente a se stesso, alla propria comunità ed al proprio ruolo oppure, forse peggio, non riconosce la nostra storia.
E chi non conosce, rispetta e prende atto del passato non può garantire un futuro.