Russi, espressione romagnola di una storia millenaria. E quell’origine del nome….

di Redazione Romagna Futura
30 Maggio 2018

.Russi è una piccola e placida città della Romagna, situata fra Lugo e Ravenna, con la piazza centrale, le chiese, i resti della rocca e due gioielli architettonici, la Villa Romana e il Palazzo di San Giacomo. Nota a molti per la tradizionale “Fira di Sett Dulur”, una delle più antiche feste di tutta la Romagna, che si tiene la terza domenica di Settembre. La Villa Romana, scoperta grazie a un caso fortuito, è uno dei ritrovamenti romani più importanti e meglio conservati del nord Italia; nel 1969, si ritrovarono, sotto la pavimentazione, due tombe con corredo funebre, databili tra fine VII e inizio VI secolo a.C. Appartengono a due salme, un guerriero e un altro personaggio e testimoniano una presenza antichissima.

Nel Trecento i “Da Polenta”, importante famiglia ravennate, vi edificò un fortilizio. Rivestì, nel Basso Medioevo, un ruolo molto importante, nelle lotte per la supremazia nel territorio romagnolo. Lotte che impegnarono, tra gli altri, i Manfredi, la Repubblica di Venezia e lo Stato della Chiesa. Nel XVI secolo, la città ebbe grandi sofferenze, prima passò il Borgia con le sue milizie. Poi nel 1512, il passaggio delle truppe franco-ferraresi guidate dalla “Folgore d’Italia”. Così era chiamato il famoso Gastone de Foix, un personaggio che fu molto osannato, forse perché, aitante e spavaldo, fisicamente assomigliava ad Alessandro Magno. Morì giovanissimo nella Battaglia di Ravenna, ultimo scontro cavalleresco. Ciò ha lasciato ai posteri un alone mitologico, in realtà, Gastone, fu crudele e saccheggiò molte città.

A Russi, il Foix, devastò il paese, trucidando la popolazione. Pochi anni dopo, nel 1527, la città fu sottoposta a nuovi saccheggi da parte dei Lanzichenecchi, in marcia verso Roma. Nel Settecento, si ebbe la trasformazione che conduce alla Russi dei giorni nostri. Nel XIX secolo Russi, fu un importante centro di azione risorgimentale, annoverando fra i suoi cittadini, grandi personaggi come Luigi Carlo Farini e Alfredo Baccarini. Curioso e significativo è il fatto che il toponimo sia rimasto praticamente invariato nei secoli.

Russi evoca la Russia e i suoi abitanti ma che c’azzecca il freddo Nord con la nostra città romagnola?ET-RUSSKI, cosa lega russi ed etruschi?” è un libro, in cui Alberto Baschiera e Irina Hurkova, hanno tentato di rispondere a questa domanda, aprendo la ricerca a nuovi insospettati percorsi che potrebbero riscrivere totalmente la storia di questo popolo. Le origini del popolo etrusco sono ancora oggi controverse, misteriose, non chiare anche perché vengono chiamati con nomi diversi. Gli storici russi, gli esperti anglosassoni, la scuola romano-germanica sono solo alcune delle innumerevoli strade intraprese nei decenni per risolvere questo enigma. L’autore dopo essersi avvicinato alla cultura etrusca, ricerca alcuni aspetti riguardanti la lingua per coglierne elementi specifici e nuovi che pongono nuova luce su questo affascinante popolo.

È possibile che gli Etruschi fossero originari della Russia? Nella loro lingua, gli Etruschi, si chiamavano “Rasenna o Rasna. Rasenna, con significato di “diversi”, particolarità già riconosciuta dagli antichi. Il termine Rasnia o Rasenna, di cui non si conosce la pronuncia può avvicinarsi al termine “Rassiani” col quale si indicano oggi gli abitanti della Russia. In lingua russa esiste un termine “rasnia” con significato di “diversi”. Non risulta che ci fosse, prima di Cristo, una terra chiamata Russia. I Vichinghi, IX secolo, che con le loro lunghe navi, colonizzarono le coste e i fiumi in tutto il mondo allora conosciuto, come la Grecia, la Persia, Costantinopoli, Gerusalemme, l’Italia, Londra, l’Inghilterra e la Russia a cui hanno dato il nome.

Nel Baltico i Vichinghi erano chiamati rops, termine norreno che significa rematori, che passò alle lingue slave come Rus. Il termine Rhos è usato anche nelle fonti greche e bizantine, deriva dal norreno antico var, che ha significato di fratellanza. E’ possibile che ci sia un collegamento fra Russi e la Russia tramite gli Etruschi e successivamente coi Vichinghi? “L’archeologia non pone problemi da risolvere, ma misteri da vivere” (Kierkegaard).

Paola Tassinari