Lo scheletro nell’armadio del M5S si chiama Casaleggio Associati
20 Dicembre 2016
Come tempi differenti generano idee differenti, ad una nuova situazione economico-sociale si legano nuove tendenze politiche. Oggi la contrapposizione è tra la élite economico-finanziaria sempre più scevra da ogni maschera liberale o marxista che sia, contro i popoli sempre più espropriati da ogni tipo di sovranità a partire da quella della persona stessa. La caduta definitiva di ogni schema di riferimento di tipo Sinistra/Destra ha generato in Italia, l’interessante esperienza del Movimento 5 Stelle, che si pone in contrapposizione al sistema delle lobby come quelle finanziarie, del “mainstream” comunicativo o quelle del terzo settore.
Il fenomeno ha dei corrispettivi internazionali nel movimento legato al giornalista e scrittore David Icke, nel Partito dei Pirati, nel Movimento Zeitgeist, negli Withe Wolf Revolution, o anche nella versione più politico-classica dell’Ukip di Nigel Farage. In Italia, la società di marketing legata ai Casaleggio, che come ogni azienda passa il testimone di capo da padre in figlio, organizza con un movimento/partito il malcontento popolare genuino contro il potere dispiegato a vari livelli, a partire dai vari Renzi, Banca Etruria e massoneria fiorentina. Con questo atto creativo il M5S genera automaticamente anche la sua gabbia però. La natura ambigua dei “movimenti”, si è sempre concretizzata nella storia con la creazione di capi di fatto, e con regolamenti e logiche poco chiare che sono la più netta antitesi alla “democrazia”.
Innanzitutto abbiamo due capi non votati mai da nessuno del loro stesso partito: Grillo e Casaleggio. Di questi due il più pericoloso è sicuramente Davide Casaleggio in quanto la necessità di utili economici per la sua azienda automaticamente invalida la bontà dell’idea del movimento. Poco noti ma reali sono i rapporti sempre della Casaleggio Associati col Bilderberg, una delle lobby che loro stessi dovrebbero combattere. Infine tutta la questione di regole applicate sull’istintività momentanea e basate sull’unico principio giacobino della ghigliottina. Proprio dal giacobinismo si dovrebbe imparare qualcosa, e innanzitutto che i capi della rivoluzione francese sono stati a loro volta vittima di decapitazione. Allo stesso modo la storia insegna che in molti nei regimi e nei partiti più centralizzati, non erano d’accordo con i loro capi, dovendo fare buon viso a cattivo gioco. Altro punto molto dubbio è la questione “rete”. Internet è un mezzo, quindi dalla politica si passa alla rete come strumento di propaganda non viceversa. È molto dubbio che la Casaleggio Associati non sappia questa cosa, ma che più semplicemente manipoli le coscienze politiche sulla base delle tendenze di opinione ricavate dai social-network (vedi ruolo degli influencer).
L’utilità stessa del Movimento 5 Stelle sarà di far cadere l’ultima illusione che la politica storicamente intesa, debba risolvere i problemi dell’Uomo che di conseguenza inizia ad autogestirsi. Ognuno realizza se stesso e bisognerebbe dubitare di chi fa le cose “a favore di altri” tanto di chi fa le cose “a discapito di altri”. Se poi a fare “a favore di” sono un ricco personaggio pubblico come Grillo e una famiglia legata alla solita cerchia della finanza Sionista come i Casaleggio (vedi la storia di Enrico Sassoon), allora la fregatura finale è assicurata. Solo dalla presa di coscienza personale si genera la armonica e naturale comunità politica, ma ben vengano movimenti di popolo che possano aiutare a comprendere la composizione della piramide del potere e a rendere evidente la vera natura dei loro stessi capi che si ergono a tribuni della plebe.