A Namur Nazione Futura per l’ottavo meeting del Working Group on European Conservatism

di Alarico Lazzaro
22 Febbraio 2024

Si conclude dopo due giorni di intenso dibattito e dialogo l’ottavo meeting del Working Group on European Conservatism organizzato tra i delegati delle principali e più importanti fondazioni e think thank conservatori del Vecchio Continente sotto il patrocinio dell’hub culturale e metapolitico New Direction.

In Belgio, nella fiabesca Vallonia, allo Chateau de Namur presenti all’evento Witold de Chevilly e Robert Tyler (New Direction. Belgio), Ellen Kryger Fantini (European Conservative, Austria), Ofir Haivry e Kristóf György Veres (Danube Institute, Ungheria), Alarico Lazzaro e Jacopo Ugolini in rappresentanza italiana di Nazione Futura, Liliana Śmiech (Warsaw Institute, Polonia), Arvid Hallén (Oikos, Svezia) e Ricardo Ruiz de la Serna (Fundacion Disenso, Spagna).

Dopo i precedenti meeting (da Bruxelles a Budapest, da Roma a Vienna, da Madrid a Bari) si è ribadita la necessità di comprendere i punti di forza del conservatorismo europeo in chiave culturale, alla vigilia di una tornata chiave per l’Intera UE ed il futuro delle sue istituzioni. Il confronto, sui principali temi dell’agenda conservatrice, si è imbastito su numerosi capisaldi ideologici: dai valori alla conservazione della “οικοφιλια” in antitesi all’autoflaggellazione dell’Occidente moderno; dalla spiritualità e la religione ai rimedi contro l’incessante secolarizzazione e massificazione; dalla famiglia come nucleo fondante della società alla difesa degli interessi nazionali tra politica estera e sfide geopolitiche comuni; dall’economia e la sua crescita fino all’emergenza immigrazione; dalla demografia e la volontà di fronteggiare il brutale “inverno demografico” delle nascite in Europa alla rivoluzione green conservatrice.

Mentre giugno si avvicina ed i sondaggi segnalano una crescita netta dell’alveo a destra dei popolari nel Parlamento Europeo, continua incessantemente il lavoro delle reti culturali conservatrici europee. A due anni dal lancio del progetto, il prossimo appuntamento primaverile, a Torino, nell’antica capitale italiana ed alveo sabaudo potrebbe inaugurarsi una nuova fase di crescita per il conservatorismo europeo, per un progetto metapolitico che trascende la singolarità di un appuntamento elettorale ma guarda con lungimiranza al futuro, attingendo ai sempreverdi echi e principi permanenti del passato.