Meloni al G20: Italia torna sempre più centrale

di Veronica Passaretti
11 Settembre 2023

Si è conclusa nelle prime ore mattutine anche questa edizione del G20, quest’anno organizzato in India a New Delhi. Alla riunione presenti tutti i Capi di Stato e di Governo dei diciannove paesi più industrializzati del mondo, più l’Unione Europea e l’Unione Africana, la cui partecipazione è stata fortemente sostenuta dal governo italiano.

Un’ “edizione non facile”- ha affermato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale durante il suo intervento al G20 ha toccato svariati temi, senza però rinunciare ad una stoccata a Gentiloni, Commissario europeo per gli affari economici e monetari. “I commissari europei per la verità pur rappresentando le nazioni quando svolgono il loro incarico rappresentano l’Unione europea. Da quando ogni nazione ha il suo commissario accade che tengano un occhio di riguardo verso la nazione che rappresentano. Penso che sia normale e giusto e sarei contenta se accadesse di più per l’Italia”, afferma la premier riferendosi alla questione Ita- Lufthansa che, anche a causa dell’inattività di Gentiloni, ancora non ha avuto una risoluzione.

Guardando agli incontri bilaterali tenuti dalla Meloni, uno dei più positivi è stato quello col primo ministro indiano, Narendra Modi. I rapporti tra l’Italia e l’India rientrano all’interno di una più ampia strategia di politica internazionale pro-Occidente allargato portata avanti dal governo. “Dobbiamo fare i complimenti a Modi”, ha detto Meloni durante il punto stampa, “il successo della presidenza indiana è strategico, anche rispetto al contesto internazionale”.

La guerra in Ucraina non poteva non rientrare tra le discussioni di questo consesso. Si è raggiunto un “compromesso importante”, così l’ha definito Meloni, riferendosi alla parte delle dichiarazioni finali dove è scritto che tutti gli Stati «devono agire in modo coerente con gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite nella sua interezza». Non c’è quindi un riferimento specifico né alla guerra né all’invasione russa, però per lo meno si è giunti appunto a un compromesso, ossia di parlare di guerra, di pace e di regole internazionali.  

Tra i vari incontri bilaterali, il G20 è stato il momento dove parlare con il premier cinese Li Qiang riguardo la volontà dell’Italia di uscire dalla Via della Seta, accordo siglato da Conte nel 2019. “La Via della Seta – ha spiegato Meloni – non è l’unico elemento nelle relazioni tra Roma e Pechino” e un’uscita dell’Italia dall’accordo non “comprometterebbe i rapporti tra i due Paesi”, ha aggiunto Meloni.

Andando verso la conclusione della sua dichiarazione, il premier italiano ha parlato del prossimo G7, che sarà ospitato in Puglia. Tra i temi del G7 centrale, ha anticipato Meloni, ci sarà l’intelligenza artificiale. “Il tema – ha affermato il nostro Presidente del Consiglio – deve avere maggiore attenzione dai leader mondiali. Non possiamo non considerare l’impatto dell’Intelligenza artificiale sulle nostre società. Oggi è l’intelletto che rischia di essere sostituito”.

Un G20 quello che si è concluso che segna comunque buoni passi avanti nel dialogo internazionale. Un mondo, il nostro, dove non c’è più un polo egemonico – un tempo quello occidentale, in particolar modo statunitense – bensì sempre più paesi, tra i quali già alcuni fortemente affermati, che sempre più pretendono riconoscenza internazionale. In un mondo, quindi, multipolare sarà la diplomazia, e soprattutto quella “diplomazia economica”, a garantire pace e prosperità.