Il G20 sorride all’Occidente, mentre la Cina esce sconfitta

di Redazione
10 Settembre 2023

L’Occidente, in modo particolare gli Stati Uniti di Joe Biden, escono dal G20, svoltosi in India – che d’ora in poi prende il nome di Bharat – e coordinato da Narendra Modi, soddisfatti dei passi compiuti nel dialogo col Medio Oriente chiaramente in chiave anticinese.

Una serie di polemiche relative al mancato invito di Zelensky in India, dopo che aveva partecipato al G20 in Indonesia, hanno anticipato la riunione del G20 tenutasi quest’anno. Non trova spazio nemmeno nella dichiarazione finale ciò che l’Ucraina richiedeva, ossia la menzione in forma esplicita dell’invasione russa nei territori ucraini. Niente da fare da questo punto di vista. Il presidente ucraino, però, si può forse consolare con il papabile invio da parte degli USA dei missili a lungo raggi Atacms.

Ucraina – e delusione – a parte, il G20, dove non ha partecipato il leader cinese Xi – sostituito dal premier Li Qiang – sorride agli Stati Uniti e all’Europa, che sembrano aver ritrovato una certa vitalità nel consesso internazionale. Il grande accordo vede protagonisti India, Medio Oriente ed Europa: la Via delle Spezie che fungerà da contraltare alla Via della Seta cinese. Si tratta di un memorandum d’intesa dal valore di 600 miliardi di dollari, che vuole velocizzare il commercio tra queste tre aree del globo, in chiara contrapposizione all’aggressivo espansionismo cinese.

Dietro a tutto ciò, c’è chiaramente il lavoro della Casa Bianca. Joe Biden non vuole che l’Arabia di Bin Salman si avvicini sempre di più all’Iran tramite il ruolo della Cina. Sono gli accordi di Abramo, firmati da Trump, Israele, Emirati Arabi Uniti e poi Bahrein, la stella polare per la politica statunitense nel Medioriente. Non è un caso, quindi, il memorandum “Via delle Spezie”: velocizzerà i trasporti commerciali tagliando fuori il canale di Suez. Non è la prima volta che Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – con i loro partner nuovi e futuri, tra cui l’Egitto e l’Arabia Saudita – si dividono e non conducono una politica comune. È inevitabile: gli interessi di questi paesi sono spesso inconciliabili.

Oltre alla Via delle Spezie, è l’assenza di Xi Jinping che fa riflettere… e che dimostra il periodo nero che Pechino sta affrontando. L’egoismo aggressivo nei confronti di Taiwan, la fuoriuscita dell’Italia – unico paese del G7 che ne faceva parte – dalla Via della Seta, la disoccupazione giovanile alle stelle sono solo alcune delle debolezze cinesi. Che Pechino sia verso il tramonto?