L’Italia degli scioperi: così un diritto è diventato strumento mediatico

di Redazione
5 Dicembre 2016

Il Libro L’Italia degli scioperi è un interessante intervista condotta da Diodato Pirone, importante giornalista de il Messaggero, dove si occupa di politica ed economia, a Roberto Alesse, che negli ultimi anni, precisamente dal 2011 al 2016, ha ricoperto il ruolo di Presidente dell’Autorità di garanzia per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali. Leggendo questo libro si ha subito la percezione di quali siano le tematiche affrontate e vengono immediatamente illustrate le tre ragioni che hanno portato alla nascita di questo contributo, le quali sono spiegate esaustivamente da Roberto Alesse. La prima è di dare una spiegazione su quale sia la strada intrapresa dal nostro Paese sulla questione del funzionamento dei servizi pubblici essenziali; la seconda ragione è che questo libro vuole essere una denuncia per cercare di migliorare le condizioni dei lavoratori che operano nel settore dei servizi pubblici e, infine, la terza ragione è per illustrare il lavoro svolto come presidente dell’Autorità.

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Dal testo si evince quante difficoltà e sofferenze abbia incontrato negli anni della presidenza, perché Roberto Alesse, il nostro protagonista, non si è limitato ad interpretare la Commissione “come un organo di confronto, ma come una sede proattiva, pronta ad innovare e a rinnovarsi rispetto agli interessi in gioco”. È chiaro come la Commissione non ha più ricoperto un ruolo notarile, ma ne ha assunto uno più incisivo.

Basta leggere alcune pagine per capire quanti ostacoli abbia incontrato il suo operato, quanti nel corso degli anni lo abbiano invitato alla prudenza, criticando il suo eccessivo “attivismo”. È interessante notare che la sua più grande difficoltà non sia stata di tipo relazionale ma strutturale, dovendosi abituare ai tanti cambiamenti avvenuti nella società italiana. Si sono moltiplicati i conflitti ed è cambiato anche il carattere dello sciopero, diventando negli ultimi anni uno strumento mediatico.

Questo si mostra essere un libro sulla tutela dei cittadini, nel quale si auspica ad una società giusta, moderna, efficiente e come Alesse afferma: “Sul modello di quella scandinava, dove non c’è spazio per la sciatteria e l’ignoranza”. Un libro dove si sottolinea l’ingiustizia della negazione dei diritti fondamentali delle persone; nel quale si parla di una svolta sul piano degli scioperi e sul miglioramento di qualità nella dinamica delle relazioni industriali.

Per capire l’impegno e la ricchezza di questo libro bisogna leggere le parole spese sulla Legge 146 del 1990, che ha istituito l’Autorità, dove si capisce che la missione della Commissione non è di reprimere il diritto di sciopero, che è uno strumento utilissimo per difendere le ragioni dei lavoratori, ma evitare che di questo si abusi ai danni dei cittadini, una legge nata per tutelarli.

Un testo con l’intento di porre all’attenzione di tutti, in particolar modo a tutte le sedi istituzionali, la necessità di arrivare a trovare soluzioni concrete al fine di sciogliere ogni genere di contestazione, in cui la situazione di incertezza, non viene colta dalle organizzazioni sindacali più importanti.

Carolina Venco